Responsabilità Civile Sinistro Stradale: Ogni Danno Deve Essere Risarcito – Antonella Belforte
Art. 2054 c.c. la Responsabilità Civile nei sinistri stradali
“quanto segue non è un consiglio legale e non deve essere interpretato come tale; per una consulenza legale per la tua situazione, chiamami al 348/3268065.”
Definizione e disciplina della responsabilità civile
La responsabilità civile è un concetto giuridico fondamentale che implica l’obbligo di risarcire i danni causati a persone o cose a seguito di un comportamento colposo o doloso. Nel contesto della circolazione stradale, questa responsabilità è disciplinata dal codice civile e dal codice della strada. L’art. 2054 del codice civile stabilisce che il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, a meno che non dimostri di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Questo principio si applica a tutti i conducenti, indipendentemente dal tipo di veicolo utilizzato, e mira a garantire che le vittime di incidenti stradali ricevano un adeguato risarcimento per i danni subiti. Spetta a lui dimostrare di aver rispettato tutte le norme del Codice della Strada e di non aver avuto alcuna possibilità di evitare l’incidente. In particolare la norma prevede:
Responsabilità del conducente: il conducente di un veicolo è sempre responsabile dei danni causati a persone o cose, a meno che non dimostri di aver fatto tutto il possibile per evitarli;
Responsabilità solidale del proprietario: il proprietario del veicolo è solidalmente responsabile con il conducente, salvo che provi di aver adottato tutte le precauzioni necessarie per evitare il danno (ad esempio, dimostrando che il veicolo era stato sottratto illegittimamente);
Concorso di colpa: quando più soggetti sono coinvolti nell’incidente, la colpa viene ripartita proporzionalmente tra loro. Se non è possibile stabilire le responsabilità in modo chiaro, si presume che ciascun conducente abbia concorso in egual misura alla produzione del danno.
La responsabilità civile connessa ai sinistri stradali è altresì regolata dall’art. 2043 del Codice Civile, che stabilisce il principio generale del neminem laedere: chiunque cagioni un danno ingiusto ad altri è tenuto a risarcirlo. Questo principio si applica con particolare rilevanza nel settore della circolazione stradale, dove l’uso di veicoli a motore comporta un elevato rischio di danni a persone e cose.
Presunzione di responsabilità del conducente e proprietario del veicolo
La presunzione di responsabilità del conducente e del proprietario del veicolo è un principio giuridico che si applica in caso di sinistro stradale. Secondo l’art. 2054 del codice civile, il conducente di un veicolo è considerato responsabile del danno causato dalla circolazione del veicolo, a meno che non dimostri di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Questo significa che, in caso di incidente, il conducente deve fornire prove concrete del suo comportamento diligente per escludere la propria responsabilità. Inoltre, il proprietario del veicolo è responsabile in solido con il conducente, a meno che non dimostri che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà, ad esempio in caso di furto. Questo sistema di presunzione di responsabilità garantisce che le vittime di sinistri stradali possano ottenere un risarcimento anche quando non è immediatamente chiaro chi sia il responsabile dell’incidente.
Il risarcimento del danno: danno patrimoniale e danno non patrimoniale nei sinistri stradali
Quando una persona subisce un sinistro stradale, ha diritto a un risarcimento per i danni subiti. Il nostro ordinamento distingue tra danno patrimoniale e danno non patrimoniale, due categorie fondamentali per garantire un ristoro equo alla vittima. La quantificazione di questi danni segue criteri specifici stabiliti dalla legge e dalla giurisprudenza.
Il danno patrimoniale. E’ il pregiudizio di natura economica subito dal danneggiato a seguito del sinistro. Si suddivide in:
Danno emergente: comprende le spese effettivamente sostenute per far fronte alle conseguenze dell’incidente, tra cui: spese mediche (ricoveri, farmaci, riabilitazione); costi per la riparazione del veicolo; spese per il noleggio di un mezzo sostitutivo; perdite economiche dirette legate all’incidente; costi per assistenza domiciliare o ospedaliera:
Lucro cessante: riguarda il mancato guadagno o la riduzione della capacità di produrre reddito a causa dell’incidente, ad esempio: giorni di lavoro persi per inabilità temporanea, perdita definitiva della capacità lavorativa specifica e generica, danni economici connessi a un’invalidità permanente.
Criteri di quantificazione del danno patrimoniale
La quantificazione del danno emergente è relativamente semplice, poiché si basa su documentazione oggettiva come fatture e ricevute. Il lucro cessante, invece, richiede una valutazione più complessa:
Perdita di reddito: viene calcolata sulla base della retribuzione del danneggiato, considerando buste paga, dichiarazioni fiscali e altri documenti reddituali.
Riduzione della capacità lavorativa: in caso di invalidità permanente, si applicano coefficienti moltiplicativi basati su tabelle attuariali, che tengono conto dell’età, del reddito e dell’aspettativa di vita. Ad esempio, se un lavoratore autonomo subisce un danno che lo rende incapace di esercitare la sua professione al 50%, il risarcimento verrà calcolato proporzionalmente al reddito annuale perso e alla durata prevista della sua vita lavorativa.
Il danno non patrimoniale
Il danno non patrimoniale è il pregiudizio che incide sulla sfera personale del danneggiato, senza una diretta ripercussione economica. La sua quantificazione è più complessa, poiché si tratta di una perdita di natura soggettiva.
Le principali categorie di danno non patrimoniale sono:
Danno biologico. Riguarda le lesioni fisiche o psicologiche subite dal danneggiato, temporanee o permanenti.
Danno morale. E’ la sofferenza soggettiva patita dalla vittima per il trauma subito.
Danno esistenziale. Consiste nella compromissione della qualità della vita, come l’impossibilità di svolgere attività quotidiane o sociali.
Criteri di quantificazione del danno non patrimoniale
La quantificazione del danno non patrimoniale si basa su tabelle predisposte dalla giurisprudenza, in particolare quelle elaborate dal Tribunale di Milano, che costituiscono il riferimento principale a livello nazionale.
Danno biologico: il risarcimento viene calcolato in base a un sistema a punti, che tiene conto del grado di invalidità riconosciuto (espresso in percentuale) e dell’età della vittima. Più è alta l’invalidità e più è giovane la vittima, maggiore sarà l’importo del risarcimento.
Danno morale: viene riconosciuto in percentuale rispetto al danno biologico e varia in base alla gravità del caso.
Danno esistenziale: la prova della sua esistenza è spesso complessa, ma può essere determinata con testimonianze, relazioni mediche o perizie psicologiche.
Ad esempio, se un soggetto subisce una lesione con invalidità permanente del 20%, il risarcimento verrà calcolato assegnando un valore economico a ciascun punto percentuale di invalidità e moltiplicandolo per il coefficiente legato all’età.
Il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale è essenziale per garantire una tutela completa alla vittima di un sinistro stradale e viene generalmente corrisposto dall’assicurazione RC Auto, obbligatoria per legge. La compagnia assicurativa del responsabile dell’incidente è tenuta a indennizzare i danni subiti dal danneggiato nei limiti previsti dalla polizza.
Responsabilità oggettiva e caso fortuito
Un aspetto importante della responsabilità nei sinistri stradali è la possibilità di invocare il caso fortuito per escludere la colpa del conducente. Si tratta di un evento imprevedibile e inevitabile, come un malore improvviso o condizioni atmosferiche estreme. Tuttavia, i giudici applicano questa esimente con grande rigore, richiedendo una prova concreta che dimostri l’impossibilità di evitare l’incidente.
Tutela delle vittime di sinistri stradali
Le vittime di sinistri stradali hanno diritto a un risarcimento per i danni subiti, che può essere richiesto al conducente e al proprietario del veicolo responsabile del sinistro, nonché alla compagnia assicurativa del veicolo. La procedura per ottenere il risarcimento prevede la presentazione di una richiesta formale alla compagnia assicurativa, che deve rispondere con un’offerta di risarcimento. Se l’offerta non è ritenuta adeguata, la vittima ha il diritto di agire in giudizio per ottenere un risarcimento equo. È fondamentale raccogliere tutte le prove necessarie, come foto dell’incidente, testimonianze e referti medici, per supportare la richiesta di risarcimento. In molti casi, è consigliabile farsi assistere da un avvocato esperto in responsabilità civile per garantire che i propri diritti siano pienamente tutelati e per navigare con successo nel complesso iter burocratico e legale.
Le procedure per ottenere il risarcimento
Dopo un incidente, la vittima può ottenere il risarcimento seguendo due percorsi principali:
- Risarcimento diretto: se i veicoli coinvolti sono assicurati in Italia e non ci sono lesioni gravi, il danneggiato può rivolgersi direttamente alla propria compagnia assicurativa, che poi si rifarà su quella del responsabile. Per poter procedere con questa procedura i veicoli coinvolti devono essere soltanto due.
- Risarcimento ordinario: se le condizioni per il risarcimento diretto non sussistono, bisogna inviare la richiesta di risarcimento alla compagnia del responsabile dell’incidente.
In entrambi i casi, è essenziale raccogliere prove (foto, testimonianze, referti medici) e, se necessario, farsi assistere da un avvocato esperto in responsabilità civile per tutelare al meglio i propri diritti.
Conclusioni
Il principio secondo cui ogni danno deve essere risarcito trova piena applicazione nel diritto della circolazione stradale. La normativa impone un elevato standard di diligenza ai conducenti e tutela al contempo le vittime degli incidenti, garantendo loro il risarcimento dei danni subiti. Per chi è coinvolto in un sinistro, è fondamentale conoscere i propri diritti e rivolgersi a un avvocato esperto per ottenere il giusto ristoro.
Se hai subito un danno da incidente stradale e vuoi approfondire la tua situazione, contattami per una consulenza personalizzata.